Cenni Storici
Gubbio sorge sulle pendici del monte Ingino, anticamente il suo nome era Ikuvium. Nel museo cittadino si conservano le celebri Tavole Eugubine (IV sec. a.C.), sette tavole in bronzo con incisi testi ad argomento religioso. Dell’epoca romana restano l’anfiteatro e un mausoleo. La parte antica della città conserva l’atmosfera del Medioevo, con edifici civili e religiosi di grande bellezza e interesse.
Gubbio è una delle città maggiormente legate alla memoria di San Francesco, forse proprio in virtù del patto di pace che il Santo fece stringere tra gli abitanti e il terribile lupo.
Sant’Ubaldo è il patrono della città. A lui è dedicata la coinvolgente Corsa dei Ceri, che si svolge ogni anno alla vigilia della festa, il 15 maggio. Il Cero non è soltanto una “statua” di legno che i ceraioli portano a spalla fino al santuario in cima al monte: è espressione di fede, gioia, devozione, forza e amore per il patrono Sant’Ubaldo e la loro città.
San Francesco a Gubbio
Gubbio, fu la città che per prima, agli inizi del 1207, accolse il Poverello ammirando le sue virtù e riconoscendo in lui un uomo mandato da Dio. In quell’inverno, Francesco, giunto a Porta San Pietro (ora Porta Vittoria) si dirige senza esitazioni verso la casa degli amici Spadalonga, in Piazza del Mercato, dove viene accolto con calore, rifocillato e rivestito con una tunica fatta di una stoffa povera e rozza, di color grigio, che rappresenterà il primo abito dell’Ordine francescano. Da qui inizia la sua vita da “uomo nuovo” accostandosi alle persone più bisognose.
L’ospedale in cui Francesco cura i lebbrosi è quello di San Lazzaro a poche centinaia di metri dalla Chiesa della Vittorina che, insieme alle chiese di San Francesco e San Francesco della Pace, è uno dei luoghi più suggestivi e amati del francescanesimo.
San Francesco e il Lupo
La storia narra che San Francesco giunto a Gubbio, trovò i cittadini spaventati per la presenza di un feroce lupo che li tormentava. Francesco, malgrado il parere contrario degli abitanti di Gubbio, che temono per la sua vita, decide di cercare il lupo per parlargli. Lo trova in un bosco appena fuori della città presso la chiesa della Vittorina. Qui il lupo accoglie minaccioso e con le fauci spalancate San Francesco, ma dopo aver ricevuto la sua benedizione e ascoltato le sue parole di biasimo per il suo feroce comportamento, si tranquillizza.
Francesco promette al lupo che se si pentirà del male fatto e cambierà modo di vita. Gli Eugubini saranno lieti di accoglierlo in città e di nutrirlo. Il lupo accetta questo accordo e pone il suo muso sul ginocchio di Francesco in segno di sottomissione. Francesco e il lupo entrano in Gubbio sotto gli occhi stupefatti dei cittadini e nella grande piazza del mercato (che ancora esiste) San Francesco ripete davanti a tutti il patto fatto con il lupo. Davanti agli occhi meravigliati di tutti i presenti il lupo appoggia la sua zampa sulla mano di Francesco. Il patto sarà rispettato da entrambe le parti e grande è la riconoscenza degli abitanti di Gubbio per San Francesco, come grande e sincero sarà il dolore degli Eugubini, dopo qualche anno per la morte del lupo.
A Gubbio, si può visitare la chiesa di San Francesco della Pace che la tradizione vuole costruita nel luogo ove dimorava il lupo.
Curiosità
Nel periodo natalizio, Gubbio si illumina con i colori dell’albero di Natale più grande del mondo, ben 750 metri di altezza.
Il 7 dicembre di ogni anno, nel corso di una manifestazione pubblica, l’Albero viene acceso con una cerimonia che vede coinvolti oltre alle autorità cittadine anche figuranti del corteo storico eugubino, sbandieratori, musici.
Gubbio è anche nota come la “città dei matti”: quale che sia l’origine di questa fama, vale la pena compiere per tre volte il giro della celebre fontana, per poter ricevere il titolo di “matto patentato”.
Informazioni Utili
Potendosi fermare una giornata a Gubbio, vale la pena percorrere l’anello cittadino detto Percorso “Fratello Lupo”, che permette di visitare i luoghi francescani della città, “seconda patria” del Santo di Assisi. Si sviluppa per caratteristiche vie medievali, permettendo di ammirare i luoghi, le chiese e i paesaggi tanto cari al Poverello.
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