Nel pomeriggio del 3 ottobre 1226, Francesco, che era da tempo malato e sentiva avvicinarsi “Sorella Morte”, chiese ai suoi fratelli di essere spostato all’esterno dell’infermeria dove era stato fino a quel momento.
Il suo desiderio era quello di morire sulla “nuda terra” all’esterno della sua amata Porziuncola.
Francesco morì quindi all’aperto e soltanto in seguito, venne edificata la piccola cappella del Transito, per preservare e ricordare quel luogo, quella terra, che vide gli ultimi momenti di vita di Francesco.
Gli affreschi che troviamo al suo interno, infatti, non risalgono al tempo di Francesco, ma sono stati realizzati successivamente dal pittore Spagna, che visse tra il 1450 e il 1528, e raffigurano Santi e beati francescani.
All’interno della cappella, si conservano il cingolo di San Francesco e un lembo del suo abito.

All’esterno, troviamo un altro affresco di Domenico Bruschi, realizzato nel 1886, raffigurante la morte del Poverello di Assisi, circondato dai suoi frati e da Frate Jacopa, sua amica e devota seguace.
Dopo la morte, Francesco fu deposto nella chiesa di San Giorgio ad Assisi, contravvenendo alla sua volontà di essere sepolto sul “Colle dell’Inferno” (Collis Inferni), la collina ad Est di Assisi, dove venivano giustiziati i condannati a morte e seppelliti i reietti.
Lo stesso colle, ospita oggi la Basilica di San Francesco e da allora, il suo nome è cambiato in Colle del Paradiso.
Ogni anno, nei giorni del 3 e 4 ottobre, in tutta Assisi si celebra il Transito di San Francesco.
Potete trovare qui il programma delle celebrazioni dell’anno 2022 e qui gli orari della Basilica della Porziuncola.
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